Castello di Santa Severa: riaprono i musei dal 27 aprile

Al Castello di Santa Severa musei aperti dal 27 aprile, tutti i giorni dal martedì alla domenica. Il numero dei visitatori è contingentato e l’ingresso  è garantito fino al raggiungimento del numero massimo previsto per la sicurezza in caso di disponibilità. Il biglietto di ingresso si può acquistare direttamente in biglietteria oppure on line https://www.castellodisantasevera.it/tickets/

Sono visitabili il Museo del Mare e della navigazione antica con le sue sette sale e oltre cento reperti, che si articola lungo un percorso espositivo e didattico incentrato sull’archeologia subacquea e la navigazione antica e raccoglie anche le testimonianze provenienti dai fondali del litorale cerite, tra Alsium e Centumcellae, con particolare riferimento al porto di Pyrgi. All’interno della corte si trova il Museo del Castello su tre livelli su una superficie interna di 800 mq dove sono esposti alcuni dei reperti portati alla luce, grazie agli scavi svolti in contemporanea ai lavori di restauro, curati dalla Soprintendenza e dai volontari del Gruppo archeologico del territorio Cerite.

Il museo è arricchito da pannelli illustrativi, gigantografie, video-proiezioni e ricostruzioni 3D e realtà aumentata realizzata da LAZIOcrea fruibile tramite una app scaricabile  gratuitamente https://www.castellodisantasevera.it/app-e-realta-aumentata/ di ambienti, strumenti, armi e strumenti che raccontano la storia e la vita del Castello, del Borgo e della tenuta, dall’epoca etrusca al martirio di Santa Severa, dall’età romana e medievale ai giorni nostri. Sono visibili  una ricostruzione della cucina e della mensa medievale con i resti dei pasti e gli oggetti originali rinvenuti negli scavi; il sigillo di Pietro Romano Bonaventura. Visitabili anche la cappella interna della Rocca, la sala con gli affreschi dell’epoca di Papa Urbano VIII.  Grazie a un’indagine antropologica sul cimitero medievale condotta dall’Università di Tor Vergata, si possono ammirare le ricostruzioni dei volti e dei costumi, l’alimentazione, le malattie, la vita e la morte della popolazione vissuta in età medievale nel Castello. Il Castello è appartenuto anche a molte famiglie nobili romane come Tiniosi, Bonaventura Venturini e Di Vico.