Estensione: 244 ettari
Ente di Gestione: Comune di Santa Marinella
Gli Uffici della Riserva sono ubicati negli edifici del Castello di Santa Severa. L’ingresso nell’Area protetta si trova al Km 49.900 della statale SS 1.
La Riserva di Macchiatonda è stata istituita con la L.R. 23 luglio 1983, n. 54.

LA NATURA

Un lembo di pianura costiera, tra paludi e boscaglie, con gli habitat unici di questa importante zona umida del Lazio. Il territorio protetto si estende su un’area pianeggiante situata fra le propaggini dei monti Ceriti e la costa tirrenica.

La Riserva ha un ruolo importante fra le aree protette costiere laziali per la presenza di habitat originari altrove ormai fortemente trasformati e rarefatti, o minacciati da pressioni antropiche.
Il territorio è costituito da una vasta zona umida, un’importante area definita “stepping stone” o pietra di guado, dove gli uccelli migratori trovano rifugio e cibo, lungo le rotte che li porteranno verso i siti di nidificazione. Infatti l’attuale rarefazione e frammentazione degli habitat idonei per gli uccelli migratori, rende queste aree tappe fondamentali del loro viaggio.
Questi e altri habitat, come le paludi costiere, subirono quasi ovunque una profonda trasformazione dell’assetto del territorio con le bonifiche.

Oltre all’importante valore naturalistico degli habitat presenti, la Riserva rappresenta anche valori storico-documentali della fascia costiera risalenti al periodo precedente alle bonifiche.
Questi delicati ambienti, ormai rarefatti e minacciati dalla fortissima pressione antropica, richiedono un impegno attento e costante nell’attività di vigilanza e di conservazione degli habitat.

Il territorio della Riserva Naturale Regionale di Macchiatonda è suddiviso in una Zona“A”, maggiormente protetta, che si estende lungo la costa, e in una Zona “B”, che si estende verso l’interno, suddivisa in sei poderi dati in concessione ad altrettante aziende agricole.

La zona A racchiude altre preziose testimonianze del passato, come il boschetto d’alloro, che si sviluppa in un’area adiacente alla boscaglia d’olmo (Ulmus minor). Durante l’autunno e l’inverno, a seguito delle piogge, il boschetto si allaga e questa caratteristica lo colloca fra gli ambienti unici conservati in Riserva, anch’esso relitto di un sistema forestale idrofilo presente lungo la costa laziale.
Importanti formazioni a giuncheti e fruticeti delineano il paesaggio degli stagni costieri, ricostituiti artificialmente nella zona retrostante la scarpata litoranea. I prati umidi rappresentano un’altra importante zona di interesse naturalistico: oggi sono stati sostituiti in gran parte da attività agricole, ma possiamo ancora ritrovare, significativi lembi di questo habitat poco conosciuto, lungo la fascia litoranea che va da dal Castello di Santa Severa a Ladispoli.
La riserva è anche un SIC (Sito di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zona di Protezione Speciale) che determinano ulteriori norme di tutela secondo le Direttive comunitarie “Habitat” (92/43/CEE) ed “Uccelli” (79/409/CEE).

LA FAUNA

La spiaggia della Riserva ospita importanti comunità di invertebrati, che colonizzano le sabbie e gli accumuli di Posidonia oceanica, una pianta acquatica che con le mareggiate viene trascinata dalle onde sulla spiaggia formando cumuli chiamati banquette. La banquette viene colonizzata da diverse specie di insetti e crostacei come la pulce di mare (Talitrus saltator, Anfipodi talitridi). Molte specie rare di uccelli, come la pivieressa, il Fratino o il Voltapietre, attratti dalla proliferazione di questi invertebrati, pascolano lungo la spiaggia sfruttando queste importanti riserve di cibo. Ovviamente, su una spiaggia “ripulita” da ogni traccia di vegetazione e di resti spiaggiati, come avviene in quelle destinate ai bagnanti, questa opportunità di cibo per i migratori che si alimentano sulla spiaggia sarà drasticamente ridotta.

Gli stagni e gli erbai costituiscono l’habitat per numerose specie di insetti.
I fossi che attraversano la Riserva ospitano varie specie di anfibi, fra i quali ricordiamo il tritone punteggiato (Lissotriton vulgaris) e la rana verde (Pelophylax sp.), mentre presso il boschetto di alloro è presente la Raganella (Hyla arborea).
Fra i rettili, oltre a specie altrove in declino come la Natrice tassellata ed il Cervone, la Riserva ospita una piccola popolazione di Testuggine palustre europea (Emys orbicularis), considerata una specie in pericolo per la scomparsa del proprio habitat.
I mammiferi sono rappresentati da varie specie di roditori, insettivori, carnivori. Fra i chirotteri (pipistrelli), sono risultati presenti a Macchiatonda il Vespertilio maggiore (Myotis myotis), il Pipistrello albolimbato (Pipistellus kuhlii), il Miniottero (Miniopterus schreibersii) e la Nottola (Nyctalus leisleri).
Un recente monitoraggio riguardante i micromammiferi ha rilevato la presenza di varie specie di toporagni, compreso il più piccolo mammifero del mondo per peso, solamente due grammi.

Fra i mammiferi invece è presente la volpe, la faina, la martora e la donnola il tasso e l’istrice, due specie di Ratti e altri piccoli roditori come il topo selvatico (Apodemus sylvaticus) e l’arvicola rossastra (Myodes glareolus).
Fra le specie problematiche presenti, ricordiamo la nutria (Myocastor coypus), un grosso roditore introdotto dal Sud America circa novant’anni fa, ed il cinghiale (Sus scrofa), molto temuto per il forte impatto ecologico sui delicati ambienti della Riserva.

IL REGNO DEGLI UCCELLI

Gli uccelli si distribuiscono nei vari habitat che costituiscono il territorio della Riserva, assumendo un ruolo ecologico di primaria importanza. La check list ricavata dai censimenti indica la presenza di oltre 230 fra specie migratorie e stanziali. Fra gli svernanti acquatici si annoverano diverse specie di anatidi, il tuffetto (Tachybaptus ruficollis) e i rallidi: gallinella d’acqua (Gallinula chloropus), folaga (Fulica atra), porciglione (Rallus aquaticus), schiribilla (Porzana parva) e il rarissimo voltolino (Porzana porzana). Si segnalano le importanti presenze di pivieri dorati (Gallinula chloropus) e pavoncelle (Vanellus vanellus), per sostare e alimentarsi nelle aree agricole della Riserva. Fra i nidificanti ricordiamo la rara calandra (Melanocorypha calandra), censita nelle zone agricole; il corriere piccolo (Charadrius dubius) invece, nidifica sulle sabbie delle spiagge di Macchiatonda e di Torre Flavia. Le aree protette che accolgono queste nidificazioni, altrove impossibili per le attività degli stabilimenti balneari o la distruzione dell’habitat, e che contribuiscono in maniera decisiva nella conservazione di specie rare come il fratino (Charadrius alexandrinus).

Un’altra specie rara, il gabbiano corso (Larus audounii), è presente nei pressi della riva del mare con i beccapesci (Thalasseus sandvicensis) , dove sosta fra una battuta di pesca e l’altra. Fra le rarità degli uccelli marini ricordiamo anche il gabbiano roseo (Chroicocephalus genei) e le berte maggiori (Calonectris diomedea). Gli ardeidi cacciano presso gli specchi d’acqua ricchi di prede, qui è possibile scorgere, oltre agli aironi cenerini (Ardea cinerea), le garzette (Egretta garzetta), l’airone bianco maggiore (Egretta alba), gli aironi rossi (Ardea purpurea) e le sgarze ciuffetto (Ardeola ralloides); presenti anche le specie più rare come le nitticore (Nycticorax nycticorax), il tarabuso (Botaurus stellaris) ed il tarabusino (Ixobrychus minutus).
Numerose le specie di rapaci rarissimi altrove: il biancone (Circaetus gallicus), le albanelle (reale, Circus cyaneus , minore; Circus pygargus) ed il nibbio reale (Milvus milvus) il per citarne solo alcuni. Eccezionali gli avvistamenti dell’albanella pallida (Circus macrourus) e del gufo di palude (Asio flammeus) nidificante, oggi in difficoltà per la drastica diminuzione dei siti idonei alla riproduzione. Nel periodo primaverile e per tutta l’estate, il falco di palude (Circus aeruginosus), con la sua imponente apertura alare, sorvola gli stagni in cerca di prede.
I limicoli appaiono con la diminuzione del livello dell’acqua negli stagni tra questi il piovanello maggiore (Calidris canutus) e le pittime reali (Limosa limosa).
Nella Zona B sono presenti attività agricole, dove viene in parte praticata agricoltura biologica, molto produttori hanno per i loro prodotti il Marchio Natura in Campo, l’unico marchio di certificazione regionale, per un progetto di promozione dei prodotti che provengono dai territori del nostro Sistema delle aree naturali protette e quelli della Rete Natura 2000. Questi produttori che hanno scelto di valorizzare e promuovere un’agricoltura sostenibile, tradizionale e che valorizza i prodotti tipici di quel territori, garantendo, attraverso l’apposizione del marchio regionale la riconoscibilità e la tracciabilità di quelle esclusive grandi e piccole produzioni, prodotti che possiamo dire in qualche caso di poter trovare esclusivamente in questi territori. E questa tecnica di coltivazione favorisce la presenza e la nidificazione di numerose specie di uccelli.

Da alcuni anni abbiamo in essere un importante progetto di sistema tra Regione Lazio e Lazio crea srl, un progetto di valorizzazione, conservazione e sviluppo ambientale e turistico delle aree protette della Riserva Naturale Macchiatonda e del Monumento Naturale di Pyrgi e del Complesso monumentale del Castello di Santa Severa, un progetto volto a rendere questo territorio unico e ricchissimo di valori ambientali e storico culturali, un unico grande polo di attrazione del litorale tolfetano – cerite.
Una meravigliosa passeggiata dal Castello di Santa Severa, al Monumento naturale di Pyrgi fino ad arrivare alla Riserva naturale di Macchiatonda.

La Riserva e tutto il sistema Castello di Santa Severa, al Monumento naturale di Pyrgi si sono proposti in questi anni come un importante punto di riferimento per l’educazione ambientale, che interessa centinaia di studenti e decine di scuole e oppure come un laboratorio all’aperto per la ricerca, accogliendo e collaborando con diverse Università e numerosi studiosi. Segnaliamo l’importante collaborazione con La Sapienza Università di Roma per le attività legate al Monumento Naturale di Pyrgi.

La Riserva è fruibile da tutti. È un luogo apprezzato anche dai birdwatchers e dai fotografi naturalistici, per il gran numero di specie di uccelli che è possibile osservare in ogni periodo dell’anno. La fauna presente negli stagni si può agevolmente osservare dai nuovi capanni allestiti nelle zone umide.

ATTIVITA ED EVENTI

Tante le attività proposte durante tutto l’anno, per informazioni consultate le pagine dedicate qui e sul sito parchilazio.it

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Le foto sono a cura di:
Patrizio De Martis dell’Archivio fotografico della Riserva Macchiatonda